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Lettera ai sindaci di Lacorazza e Valluzzi su impatto della Riforma Gelmini sul trasporto scolastico

L’imminente inizio del nuovo anno scolastico porterà con sé modifiche, novità e cambiamenti rilevanti nell’organizzazione della didattica, del personale docente ed Ata e del tempo scuola per ogni ordine e grado del sistema pubblico di istruzione.

 

Novità e cambiamenti dettati dalle disposizioni normative contenute in quella che, nella semplificazione comunicativa e nel lessico comune di questi mesi, ha assunto l’imponente denominazione di riforma Gelmini. Tralasciando ogni riflessione sulle conseguenze occupazionali e sull’organizzazione didattica scaturente dalla riforma, ampiamente dibattute ed evidenziate in queste ultime settimane, soffermeremo l’attenzione del nostro ragionamento sulle variazioni del tempo scuola contenute nella nuova normativa e sulla radicale trasformazione degli orari del trasporto pubblico locale che la modifica imporrà per i servizi di collegamento tra tutti i comuni della provincia verso i centri ospitanti sedi centrali o distaccate di istituti secondari di secondo grado. Le modifiche al tempo scuola disciplinate dalla riforma impongono, non soltanto, l’ineludibile ottemperanza di un limite orario minimo annuo di lezione per ogni scuola e per ogni studente, oltre a stabilire obbligatoriamente la durata effettiva dell’ora di lezione in 60 minuti, ma prevedono una sostanziale differenziazione dell’orario settimanale di lezione a seconda del singolo indirizzo scolastico (licei, istituti tecnici e commerciali, istituti professionali, etc.). Addirittura, nell’ambito del medesimo indirizzo scolastico, la riforma diversifica l’orario settimanale complessivo a seconda delle sperimentazioni in essere e della classe di frequenza, determinando di fatto orari di uscita quotidiana dalle lezioni differenti. Risulta evidente che tale articolazione degli orari delle lezioni imporrà una revisione generalizzata delle partenze e dei quadri orari globali del sistema di trasporto pubblico della provincia. Revisioni e modifiche che, per quanto approfondite, discusse e partecipate negli scorsi mesi con i dirigenti scolastici della provincia, con la direzione scolastica regionale e con il COTRAB, soggetto gestore del trasporto pubblico locale, genereranno nelle prossime settimane, in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico, rilevanti disagi.

Dallo scorso maggio la conferenza dei dirigenti scolastici della provincia di Potenza, voluta ed insediata dalla Giunta provinciale, ha avviato un’importante discussione sul tema delle modifiche al tempo scuola e sulle implicazioni che tali variazioni avrebbero determinato sul sistema della mobilità in relazione agli orari di ingresso e di uscita dalle scuole dell’intera provincia. La conferenza ha a sua volta insediato 5 gruppi di lavoro territoriali, presieduti dall’assessore provinciale ai Trasporti e composti da una rappresentanza dei dirigenti scolastici di area, che a conclusione del lavoro istruttorio, sentito l’Ufficio scolastico regionale ed il Dipartimento Formazione, cultura e istruzione della Regione Basilicata, il 12 luglio scorso hanno deciso, per la prima volta, di uniformare gli orari di entrata ed uscita in tutte le scuole superiori della provincia di Potenza. Per tutti l’ingresso a scuola è fissato alle ore 08.05, mentre l’uscita, seppur unificata in tutta la provincia, varierà a seconda dell’indirizzo e, nel medesimo istituto, a seconda della classe e delle sperimentazioni avviate. Così, per esempio, nei licei classici l’orario settimanale delle lezioni è determinato, in assenza di corsi sperimentali, in 27 ore e, pertanto, per due giorni settimanali l’uscita è prevista alle ore 12.05 e negli altri quattro giorni alle ore 13.05, mentre negli istituti tecnici e commerciali, dove in maniera più consistente negli anni precedenti sono stati avviati corsi sperimentali, si va dalle 32 ore settimanali delle prime classi alle 36 ore di tutte le sperimentazioni e di tutte le quinte classi, con la fine della sesta ora di lezione fissata alle ore 14.05. Pressoché identica agli istituti tecnici e commerciali, con qualche piccola variazione, è la situazione degli istituti professionali, invece i licei scientifici si attestano mediamente su un orario settimanale di 32 ore, con due uscite alle ore 14.05 mentre negli altri giorni la fine delle lezioni è individuata alle ore 13.05.

E’ facile comprendere come la diversificazione dell’orario di lezione settimanale fra i vari indirizzi, la preesistenza di sperimentazioni nei singoli istituti e la determinazione dell’ora di lezione in 60 minuti differenzierà le esigenze dell’utenza scolastica, provocando uno stravolgimento dei quadri orari dell’intero sistema provinciale di trasporto pubblico che, è bene ricordare, accorpa utenza scolastica ed utenza generalizzata, lavoratori in primis. Infatti, per consentire agli studenti l’ingresso a scuola alle ore 8.05 sarà indispensabile anticipare l’orario di partenza mattutino dai 100 comuni della provincia verso le sedi degli istituti superiori e, per garantire il ritorno a casa di tutti gli studenti, le partenze dei servizi dovranno essere posticipate alla fine della sesta ora, ed in ogni caso non prima delle ore 14.10- 14.15.

Siamo di fronte ad un profondo cambiamento e ad una variazione complessiva degli orari del trasporto pubblico locale a servizio degli studenti, che nella prima fase di modifica comporterà disagi non solo a quell’utenza specifica. Disagi e difficoltà che non potranno essere mitigati con l’introduzione di nuove corse, stante l’efficacia di un contratto di esercizio che assicurerà l’espletamento dei servizi messi a gara nel 2006 per i prossimi 7 anni. Né, sarà possibile integrare i collegamenti esistenti con percorrenze aggiuntive rispetto a quelle previste dal contratto di esercizio, considerati la contrazione netta delle risorse trasferite alle Regioni proprio sul trasporto pubblico locale ed i tagli alla spesa pubblica in generale approvati dalla Finanziaria sull’intero sistema delle Autonomie locali, Province in testa. Ed allora, non ci resta che continuare a lavorare come abbiamo fatto nei mesi scorsi, insieme ai dirigenti scolastici, al Cotrab ed a tutti i comuni della provincia, con rigore e responsabilità, ascoltando le esigenze di ciascuno, armonizzando le scelte e provando a ridurre i disagi dell’utenza, onde assicurare una sufficiente qualità dei servizi.

Entro il 20 settembre prossimo sarà avviata una prima modifica sperimentale dei quadri orari del servizio di trasporto pubblico dell’intera provincia di Potenza e, nelle settimane successive, si proveranno ad eliminare o ridurre le criticità che si dovessero evidenziare con lo stesso metodo partecipato e con generalizzata responsabilità.

Rifuggendo da inopportune strumentalizzazioni politiche, o da sciocche ed inutili polemiche, consapevoli del difficile momento economico generale e della crisi finanziaria dello Stato, non si può, però ancora una volta, non rilevare come la proposizione di una cosiddetta riforma di sistema, approvata da un governo a trazione federalista, non abbia considerato la conformazione orografica, le caratteristiche e le specificità dei singoli territori regionali, imponendo in materia di trasporto pubblico l’adeguamento dei servizi ad una nuova normativa sulla scuola ritagliata su un contesto metropolitano, dove i collegamenti tra centri di servizio e periferie sono sistematici e garantiti ad intervalli di 5-10 minuti, e non già come accade nel collegamento fra piccoli comuni e centri di aggregazione dei servizi della nostra provincia, dove, storicamente, al massimo due coppie di corse garantiscono i collegamenti, in andata ed in ritorno, nell’arco dell’intera giornata.

 6 settembre 2010

Piero Lacorazza, presidente della Provincia di Potenza - Nicola Valluzzi, assessore provinciale Viabilità e trasporti

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