Riorganizzazione della rete scolastica
“È necessario rimuovere il vincolo finanziario posto alla base delle norme per la riorganizzazione della rete scolastica nazionale, per impedire nei prossimi 20 mesi la chiusura delle scuole in almeno 40 piccoli comuni lucani e con essa la limitazione del diritto all’istruzione e l’annullamento della proiezione futura delle comunità di riferimento”.
- Lo afferma Nicola Valluzzi coordinatore della consulta regionale Anci dei piccoli comuni- Nella prossima settimana - prosegue – la Conferenza Stato-Regioni-Autonomie sarà chiamata ad esprimere il parere sullo schema di regolamento recante “ Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane ai sensi dell’art.64 del D.L.112/08 convertito, con modificazioni, dalla L.133/08.
La moratoria di un anno sul dimensionamento dei punti di erogazione del servizio, concessa a novembre, non ha modificato l’impostazione originaria del Governo, che ripropone integralmente un piano indiscriminato di tagli al personale e di chiusura dei plessi di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado che non raggiungano la consistenza minima prevista, rispettivamente individuata in 30, 50 e 45 alunni.
Numeri implacabili per una quarantina di piccoli comuni lucani con una popolazione scolastica al di sotto dei limiti prescritti. Né potrà servire alla causa la fittizia previsione di deroghe in diminuizione per i comuni montani, pure contemplate dalla norma ma neutralizzate di fatto dalla precostituita definizione Ministeriale dell’organico regionale sulla base della popolazione scolastica annuale pre-iscritta. Organico suscettibile di variazione in una percentuale massima del 10%.
Infine, nelle piccole scuole la diffusa previsione di pluriclassi composte da un minimo di 8 e fino ad un massimo di 18 alunni determinerà il definitivo declassamento dell’ istruzione del primo ciclo nei comuni di minore dimensione demografica, scoraggiandone in sostanza la frequenza per ragioni di evidente buon senso. Come sarà possibile organizzare la didattica in un’aula composta mediamente da 15 bambini appartenenti almeno a tre diverse classi di età con il maestro unico ?
Per queste ragioni è indispensabile che l’insieme delle istituzioni, l’intero sistema delle autonomie locali della regione, tutti i parlamentari, le forze politiche, economiche e sociali del territorio assumano comune impegno per impedire la realizzazione di questo dimensionamento della rete scolastica, ed insieme propongano una riorganizzazione della scuola ritagliata sulla specificità urbana del territorio lucano, in osservanza del principio costituzionale della differenziazione.
La sfida della razionalizzazione dei costi non può essere slegata dall’altra sfida: quella che deve garantire diritti e servizi qualificati a tutti i cittadini del paese. Siano essi residenti in una metropoli o in un piccolo borgo di montagna. Vivano essi al Nord o al Sud.